Dark Literature a Trieste. Independent Legions: intervista a Alessandro Manzetti

Forse non tutti sanno che a Trieste abbiamo un editore di narrativa e fumetti specializzato in horror, dark fantasy, weird e pulp, che da anni pubblica i grandi maestri internazionali ed è sempre a caccia di nuovi talenti di livello da proporre al pubblico italiano.

Alessandro Manzetti, romano, classe 1968, curatore e traduttore, nonché autore pluripremiato, è fondatore di Independent Legions.

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Alessandro Manzetti – Bram Stoker Award 2015 e 2019

Due volte vincitore (e 10 volte finalista!) del prestigioso Bram Stoker Award e del SFPA Elgin Award, scrive anche sotto pseudonimo (Caleb Battiago) e in inglese, mantenendo contatti quotidiani con autori della Dark Literature anglofona contemporanea del calibro di Richard Christian Matheson (sì, proprio il figlio del Matheson di “Io sono leggenda”).

Independent Legions (andate qui per vedere il catalogo) è una realtà estremamente interessante che, tramite un’offerta di altissima qualità, testimonia la competenza e la passione del suo creatore (e di tutto il team) per il genere Dark Literature e, nel corso del tempo, ha raccolto intorno a sé una comunità di aficionados da tutta Europa.

Trieste Arcana, chiaramente, non poteva non tentare un’intervista… E quindi, grazie a Alessandro per avermi risposto!


Ciao Alessandro, partiamo – come si dice – dall’inizio: da dove arriva la tua passione per il genere horror?

Be’, è una passione che nasce da lontano, anche se la mia formazione letteraria non è legata a horror e dark fantasy che, però, si sono ricavati nel tempo uno spazio privilegiato nei miei interessi a partire dalle letture dei racconti di Lovecraft (ahimè, ormai sono passati quasi trent’anni) fino a tutto quello che è seguito nel tempo, una scoperta dopo l’altra.

Sono stato affascinato da questo genere perché è una metafora della vita, dell’incanto e della meraviglia, dello sconosciuto, delle emozioni contrastanti, delle paure e delle incertezze e perché, in opere che vanno ben oltre il semplice intrattenimento, sa rendersi specchio oscuro e deformante delle dinamiche del mondo moderno e contemporaneo.

L’horror come “specchio oscuro” nel quale si riflette la realtà. Mi viene subito in mente il buon Le Fanu, autore della vampire story ‘Carmilla’ e, fra le altre opere, di un’antologia di racconti – ‘In a Glass Darkly’, appunto – che apre la strada al fortunato genere degli “investigatori dell’occulto” (o dell’incubo, come Dylan Dog). Con Le Fanu siamo nella seconda metà dell’Ottocento ma quello che noi oggi chiamiamo horror, e che è una declinazione del fantastico letterario, inizia ben prima. Tu hai tirato in ballo perfino De Sade… 

Sì, e mi riferisco a un “classico” come ‘Justine’ perché ritengo sia uno dei precursori del moderno hardcore horror e quindi un’opera che testimonia le radici profonde del genere nell’immaginario di autori, lettori e appassionati. Radici che sono ben più antiche di De Sade, se vogliamo fare un po’ di storia.

Una bella immagine che ci restituisce efficacemente gli albori e l’essenza della letteratura horror la prendo in prestito dal caro amico e saggista statunitense Rocky Wood, purtroppo scomparso qualche anno fa.

Wood risaliva addirittura alle genti primitive che si raccoglievano davanti al fuoco, nelle caverne, per raccontarsi storie di sangue, animali mostruosi e pericolosi, caccia e corse e per esorcizzare, così, le proprie paure, quell’enorme sconosciuto che affrontavano ogni giorno con meraviglia e timore.

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Ecco, parlando dell’emozione principe dell’horror, la paura, e, soprattutto della forza opposta, che affronta i mostri e li neutralizza, il coraggio, penso siano necessari (molta) dedizione e (molto) coraggio per fondare – specialmente in Italia – una casa editrice indipendente e per di più specializzata in horror… Ci racconti la storia di Independent Legions?

Independent Legions nasce dall’esigenza di proporre agli appassionati di genere opere tradotte in italiano dei grandi maestri internazionali che, dopo diversi anni di buio, erano diventate ormai rare, se non impossibili, da reperire nel nostro paese, nonostante l’ottimo lavoro di divulgazione e pubblicazione svolto da Gargoyle Books, una casa editrice specializzata, che ormai non esiste più da tempo, e con la quale ai tempi avevo collaborato.

L’idea, dunque, è stata quella di far nascere una realtà per raccogliere quella virtuosa eredità di filosofia editoriale con vista internazionale attraverso una selezione ancora più mirata, pubblicando anche opere in lingua inglese e creando, perciò, un vero e proprio brand editoriale internazionale.

Sicuramente è stata una grande sfida, un progetto controcorrente rispetto a molti altri, ma che in questi anni si è consolidato offrendo, a mio avviso, un contributo importante al movimento horror italiano, quindi ad appassionati, autori e operatori del settore, diventando un punto di riferimento unico grazie  alla specializzazione che ci caratterizza.

Oggi, dopo aver tradotto e pubblicato oltre cento titoli, la nostra offerta di genere è riconosciuta ai vertici della qualità nel nostro Paese e siamo considerati un importante attore dell’editoria, anche fuori dall’Italia. Lo dimostrano i risultati in termini di vendite, critica e premi internazionali.

Independent Legions
http://www.independentlegions.com
Quali sono i progetti più recenti di Independent Legions?

Independent Legions continua a sfornare nuovi progetti e pubblicazioni. Oltre alla nostra offerta ormai consolidata di narrativa horror e dark fantasy moderna e contemporanea, completata da titoli di saggistica e classici, caratterizzata dalle opere di tutti i più grandi interpreti di genere al mondo, stiamo fortemente investendo nel nostro ‘comparto’ fumetti, con una proposta di varie serie di graphic novels.

Non solo, abbiamo in cantiere una nuova rivista di genere, ‘Molotov Magazine’, un quadrimestrale in formato cartaceo il cui primo numero vedrà la luce a Giugno 2020.  ‘Molotov Magazine’ vuole essere un riferimento per gli appassionati ospitando racconti di tanti grandi maestri e nuove stelle dell’horror moderno e contemporaneo, fumetti e graphic novels, approfondimenti e focus, e sfiorerà anche altre forme di comunicazione, come l’arte e la poesia dark, il cinema di genere e la musica.

Un contenitore di cultura dark a tutto tondo del quale si sta prendendo cura un numeroso staff di appassionati e specialisti.

Questa è una gran bella notizia e a giugno manca pochissimo! Independent Legions è sicuramente un progetto molto interessante ma tu, come dicevo nella presentazione, non sei solo editore, curatore e traduttore… Quando e come Alessandro Manzetti diventa anche autore?

Ho iniziato a scrivere da sedicenne: racconti e poesie con qualche pubblicazione per piccoli editori. Poi, per un lungo periodo, mi sono occupato d’altro finché sono tornato ad approcciare l’editoria, collaborando con diverse case editrici e specializzandomi come editor.

È stato Sergio Altieri, col quale collaboravo per l’editing di vari importanti autori italiani, che mi ha spinto con decisione a tornare alla scrittura. Ho ripreso a pubblicare e ho imboccato la direzione giusta con ‘Naraka’, romanzo scritto nel 2013, che ha avuto un certo successo, cambiando definitivamente le carte in tavola e proiettandomi, a tutti gli effetti, nel mercato editoriale di genere con una proposta nuova, molto personale.

‘Naraka’ però è stato scritto da Caleb Battiago… Chi è il tuo alter ego?

Inizialmente, la scelta di usare uno pseudonimo (durata circa un anno) è stata necessaria per distinguere il mio lavoro di editor da quello autoriale.

Abbandonata l’attività di editing, ho continuato a firmare tutte le mie opere in italiano (esclusi saggi, poesie e opere di genere diverso, curatele o traduzioni) come Caleb Battiago, che è diventato una specie di ‘spettro’ del mio lato oscuro, quello che dimora in ognuno di noi, dal quale attingo molto per il mio immaginario.

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Sono sia Alessandro che Caleb, dipende a cosa sto lavorando e poi, come ho detto in un’altra recente intervista, due anime fanno comodo a uno scrittore anche se, nel mio caso, c’è dell’altro.

Questo “altro” si raccorda con la mia storia personale, che è abbastanza fuori dal comune (per motivi familiari): quando pubblico in Italia non amo usare il mio cognome, senza scendere in ulteriori dettagli, mentre sono costretto a firmare con il mio vero nome le opere in lingua inglese pubblicate all’estero perché è stato così fin dall’inizio.

D’accordo, non cercherò di svelare questo mistero vagamente inquietante… 🙂 Però posso chiederti di raccontare qualcosa sulla dimensione internazionale che frequenti abitualmente.

La dimensione internazionale autoriale ed editoriale è un’enorme cassa di risonanza e di audience, un’opportunità per far conoscere il proprio lavoro e diffonderlo. Ma è anche un mercato estremamente competitivo, considerato quanti e quali interpreti di genere raccontano le proprie storie nella lingua oggi più usata, l’inglese.

Stati Uniti e Inghilterra, epicentri dei generi horror e dark fantasy, sono aperti e pronti a recepire opere di qualità, a prescindere da amici in paradiso o altre logiche non artistiche, come talvolta avviene (purtroppo) nel nostro Paese.

Grazie a ciò, alla grande diffusione in quei Paesi di riviste, magazines e antologie, e lavorando duro, ho iniziato a trovare il mio spazio in ambito internazionale. Così, dopo qualche tempo e, specialmente negli ultimi cinque anni, le mie opere di narrativa e poesia sono state pubblicate in inglese e hanno ricevuto riscontri importanti, come il Bram Stoker Award, il premio più prestigioso per i generi horror e dark fantasy.

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Be’, che dire, se non: complimenti! Prima di chiudere questa chiacchierata, però, ho un’ultima domanda: come mai hai scelto di vivere proprio a Trieste?

Ho vissuto a Roma, dove sono nato, per quasi cinquant’anni, ma la mia città natale, nel tempo, si è deteriorata e non la trovavo più a misura mia e della mia famiglia.

Così, circa tre anni fa, abbiamo deciso di venire a Trieste, città della quale ci innamorammo visitandola e che oggi sento mia, nonostante ci viva da poco.

Il mio lavoro mi consente di trasferirmi senza grandi difficoltà e la scelta di Trieste si è rivelata illuminata. Adoro questa città, i suoi sapori mitteleuropei, il mare, lo spirito di città di confine e la vicinanza ad altri paesi, come la Croazia, dove è nata mia moglie.

Trieste è una città che mi stimola molto, sia a livello artistico (Joyce ha avuto la sua parte) che come persona, visto che i miei interessi vanno ben oltre il genere horror e si rifugiano, spesso e volentieri, in altri grandi luoghi di letteratura e arte.


NOTA BIO-BIBLIOGRAFICA

Alessandro Manzetti (Roma, 1968) è un autore di narrativa dark e fantastica, curatore e traduttore. Due volte vincitore del prestigioso Bram Stoker Award® (e 10 volte finalista) e dell’Elgin Award, oltre a diverse nomination ad altri premi internazionali, ha pubblicato, con il proprio nome e con lo pseudonimo di Caleb Battiago, varie opere di narrativa, poesia e saggistica.

È Active Member della Horror Writers Association, della quale è stato parte del Board of Trustees.

Attualmente vive a Trieste.

Sito web: www.battiago.com


Romanzi in italiano: Nuova Sodoma (2019), Samsara, (2018), Il Custode di Chernobyl (2018), Naraka (2013), Shanti (2014), Kiki: The Beginning (2016)

Raccolte di racconti: Il Giardino delle Delizie (2017), I Figli di Uxor 77 (2018), la novella Area 52 (2016) e il saggio Monster Masters (2015).

Sceneggiature:  Calcutta Horror (graphic novel, 2019).

Opere in lingua inglese: i romanzi Shanti: The Sadist Heaven (2019) e Naraka: The Ultimate Human Breeding (2018), la novella The Keeper of Chernobyl (2019), le raccolte di racconti The Radioactive Bride (2020), The Garden of Delight (2017), The Monster, the Bad and the Ugly (2016, con Paolo Di Orazio), The Massacre of the Mermaids (2015) e le raccolte di poesie dark The Place of Broken Things (2019, con Linda Addison), WAR (2018, con Marge Simon), No Mercy (2017), Eden Underground (2016), Sacrificial Nights (2015, con Bruce Boston), Venus Intervention (2014, con Corrine De Winter) e la graphic novel Calcutta Horror (2019, con Stefano Cardoselli).

 

 

 

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