Articolo di Mara Contardo

A novembre scorso ho passato qualche giorno a Valencia e dopo aver esplorato i bar di tapas, gli strabilianti musei ed essermi immersa nell’allegria spagnola, naturalmente ho deciso di visitare il Cementerio General, tappa imperdibile per chi ha la passione dei luoghi arcani.
Costruito tra il 1805 e il 1807 dagli architetti Manuel Blasco e Cristóbal Sales a una ventina d’anni dall’editto reale con il quale Carlo III proibì la sepoltura nelle abitazioni, il Cementerio contiene un notevole patrimonio artistico, che va dal Neoclassicismo all’Art Decò.

Il Cementerio General è aperto tutti i giorni ma il sabato c’è la visita guidata di Rafael Solaz Alberto, ricercatore, bibliofilo e documentarista, che ha ideato il progetto Museo del Silenzio e creato una App che propone 4 percorsi tematici tra i viali per scoprire il significato artistico, storico e biografico delle tombe monumentali.
Ovviamente mi sono unita alla visita del sabato mattina e via a riconoscere tra le tombe i diversi simbolismi mortuari: i fiori eterni, le lampade votive, le lettere alfa e omega, gufi, torce… Tutti elementi legati al ricordo, all’anima, all’inizio e alla fine.

Anche nella cattolicissima Spagna non mancano sepolture zeppe di simboli massonici.
Questa che segue è la mia “top 5” delle tombe monumentali che ho potuto ammirare nel Cementerio.

1. TOMBA DI MANUEL GRANERO Granero fu uno dei toreri più popolari di Valencia, morto a Madrid nel 1922 per un’incornata durante una corrida. La scultura raffigura un angelo che sorregge il corpo nudo del torero. Granero crebbe nel quartiere popolare di Russafa e divenne famoso da giovanissimo. Era così amato che la sua tomba fu pagata dal popolo e dalle istituzioni taurine della città.

2. PANTHEON DEI MORODER La tomba monumentale della Famiglia Moroder, costruita dallo scultore Mariano Benlliure, è senza dubbio una delle più belle di tutto il Cementerio. I Moroder nel XIX secolo erano industriali e proprietari di una manifattura di seta ma fecero fortuna importando qualcosa di molto moderno che non esisteva ancora a Valencia: i cerini – encerillas, bastoncini incerati con il fosforo; chiamarono la nuova invenzione El Globo.
Sono rimasta a lungo incantata davanti a questo angelo che chiude la porta mentre ti invita a guardare cosa c’è al di là: figure distese che dormono il sonno eterno. L’angelo invita solo a guardare… O invita a entrare?

3. PANTHEON DEI MARCHESI DI SAN JUAN Fu il primo pantheon del cimitero, costruito fra il 1849 e il 1850 nella triste occasione della morte di Juan Bautista Romero, di soli vent’anni e unico figlio maschio dei Marchesi.
La tomba presenta moltissimi simboli e devo confessare che senza la guida esperta di Rafael Solaz Alberto non avrei saputo coglierli tutti.
Partendo dall’albero sradicato, che simboleggia la morte di una persona giovane, si arriva all’ancora spezzata, allegoria di una vita perduta. Per finire troviamo l’angelo che sorregge una torcia con la fiamma rivolta verso il basso, destinata quindi a spegnersi, che rappresenta l’Occaso, il tramonto.
I Marchesi di San Juan fecero costruire il magnifico e misconosciuto Jardín de Monforte perché la madre di Juan Bautista potesse alleviare il dolore e superare la depressione per la morte del figlio dedicandosi a qualcosa di grandioso, che ne avrebbe conservato la memoria.

4. TOMBA DEI TORERI APARICI I fratelli Aparici erano entrambi toreri nella Valencia di fine ‘800. Julio Aparici Fabrilo morì a causa di un’incornata il 27 maggio 1897 nell’arena di Valencia mentre eseguiva il “tercio de banderillas”.
Suo fratello Francisco, che non era così famoso, ebbe una breve carriera come principiante, stroncata anche per lui da un’incornata il 30 aprile 1899 nella stessa arena di Valencia, mentre indossava lo stesso vestito scarlatto e oro che suo fratello aveva portato due anni prima quando perse la vita. Robe da film!

5. IL GIUDIZIO UNIVERSALE Qui non ci troviamo di fronte ad una sepoltura ma ad un monumento con una forza incredibile che mi ha fatto tornare in mente sculture simili viste al cimitero di Montparnasse a Parigi.
Un angelo sovrasta una lapide nel giorno del giudizio finale, quando i morti escono dalle tombe. Impressionante è la tensione delle braccia che spingono contro le tenebre, verso la luce.
Curiosità: è l’unico monumento illuminato da un lampione. Mi chiedo perché non si possa entrare nel cimitero di notte. Misteri!

La mia visita è finita in una piccola taperia allegra e cordiale che ho trovato proprio all’uscita del cimitero, sulla via che porta alla fermata del bus per ritornare in centro. Questo bar è lì per alleviare i dolori e tirare su il morale: suvvia, siamo arcani ma vivi! 🙂
Cementerio General de Valencia
- C. Santo Domingo de Guzmán, 27, 46017 Valencia, Spagna – Aperto da lunedì a sabato dalle 9-18 / domenica 9-14
- Vai sul sito del Museo del Silencio per scoprire gli itinerari e scaricare la App.
Che bello, Mara! Proud di esserci stato a Montparnasse con te! Perché non li metti in fila questi moniumenti e non crei una storia su di loro?
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