Arcani di Normandia

La Senna Marittima: Rouen

Da Parigi a Rouen, il capoluogo del dipartimento della Senna Marittima, ci vogliono circa due ore di macchina.

Rouen è una città ricca di storia e arte, famosa non solo per la sua Cattedrale dedicata, come a Parigi, a Nostra Signora, ma anche per il centro storico, composto dalle case con i muri “a graticcio”.

Rouen è la città di Giovanna d’Arco, la pulzella accusata di eresia e bruciata viva il 30 Maggio 1431 nella Piazza del Mercato Vecchio.

In seguito, Giovanna fu riabilitata come eroina nazionale (fu colei che guidò la riscossa contro gli Inglesi durante la Guerra dei Cent’Anni) e santa cattolica (dal 1920) patrona di Francia.

A Rouen nacque Gustave Flaubert, autore di “Madame Bovary”, al quale è dedicato un Museo che espone la collezione di famiglia relativa alla Storia della Medicina dal Medioevo all’inizio del XX Secolo.

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Abbaye de Jumièges

Se potete, oltre a girare per le vie del centro, visitate l’Aître Saint Maclou, un gigantesco ossario costruito durante la Peste Nera che colpì la città nel 1348… e fate una gita presso le rovine dell’Abbazia di Jumièges.

L’abbazia, in stile romanico, risale al 654 d.C., anno nel quale fu fondata da San Filiberto.

Dista solo mezz’ora da Rouen ed è un luogo davvero suggestivo, immerso in un parco con alberi secolari molto vicino alla Senna.

La Senna Marittima: Dieppe e la Côte d’Albâtre

Dieppe è famosa come centro balneare, ha un castello risalente al XV secolo e una bella chiesa, dedicata a Saint Remy.

Salendo sulla Falesia est dal quartiere Pollet, dove abitavano i pescatori, si arriva alla chiesa di Notre-Dame-de-Bon-Secours, eretta a memoria dei marinai dispersi in mare. Proseguendo verso sud-est si arriva a Étretat, il paradiso degli artisti a cavallo fra Ottocento e Novecento.

Qui lo spettacolo della natura è davvero magnifico. Il villaggio di pescatori è racchiuso fra le due scogliere più suggestive della Costa d’Alabastro, la Falesia d’Amont e la Falesia d’Aval.

Il Calvados e Honfleur

Preciso subito che non sono stata a Omaha Beach e nelle spiagge del D-Day. Meglio, per me, perdersi in una campagna dai colori soprannaturali, specie in primavera, punteggiata di fiori e villaggi da fiaba.

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Inoltre, a Honfleur c’è un gioiellino di Museo, le Maisons Satie, che merita senz’altro una visita.

Erik Satie, compositore e musicista francese, passò la sua vita fra la Normandia (dove nacque, proprio a Honfleur, nel 1866) e Parigi (dove morì, nel 1925).

Oggi, la sua casa natale è diventata un museo interattivo nel quale si può girovagare fra stanze e oggetti che suonano, ed è come trovarsi in una specie di incantesimo musicale che, talvolta, ricorda le tele di Hieronymus Bosch.

Qui potete guardare un bel video per fare un giro nelle Maisons ascoltando la musica di Satie.

Eh, sì, il Calvados è davvero un sogno. Ma ora è venuto il momento di spostarci ne La Manche, verso il Mont Saint Michel.

Le Mont Saint Michel

Non c’è niente da fare. Si può tentare di uscire dal cliché quanto si vuole, ma la rocca dell’Arcangelo è la star indiscussa di questo tratto di costa. D’altro canto, è davvero un posto unico al mondo.

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Mont Saint Michel (ph. Riccardo Cepach)

Quando ci arrivi davanti, anche se il tempo è nuvoloso, anche se vedi i pullman e sai che le orde di turisti affetti da “devozionismo” o “misterite” sono pronti all’assalto, nonostante questo, il brivido è garantito.

Allora, incominci la salita. Lentamente, entri nel borgo fortificato. A ogni metro hai il desiderio di guardare giù.

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Sotto, e intorno, c’è una distesa di sabbia che rende – se possibile – ancora più irreale la scena.

Te la immagini coperta d’acqua, al salire della marea quelle venti volte all’anno.

Una barriera naturale invalicabile, come il lago di ghiaccio bollente nel quale fu precipitato il Dragone.

Se alzi lo sguardo, invece, vedi Michele Arcangelo: è lontanissimo lassù, nel punto più vicino al cielo.

L’ascesa, in posti come questo, è sempre una metafora.

La cittadella, invece, è un purgatorio nel quale anime senza pace si aggirano fra negozi e bar.

Non resta che ripartire verso il sancta sanctorum, l’abbazia costruita inizialmente come eremo dal vescovo di Avranches, Sant’Auberto, che – secondo la leggenda – si beccò dal Guerriero Celeste una ditata nel capo, perché era rimasto sordo ai primi due richiami.

“Zuccone di un Auberto! Ti ho detto che devi costruirmi una chiesa sulla roccia! Cosa aspetti?”

Si dice che il dito di San Michele perforò il cranio del vescovo distratto, il quale non potè far altro che obbedire, anche se poi furono i monaci benedettini a tirar su l’abbazia quasi duecento anni dopo (nel 900 d.C.).

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Vero è che qui gli stili architettonici si sono susseguiti nel corso dei secoli, passando dal carolingio al romanico, al gotico e formando però un sito che fu in grado di resistere all’assedio più lungo di tutto il Medioevo: quello inglese, durato ben 11 anni (1423-1434).

Con la Rivoluzione Francese e l’anticlericalismo, Mont Saint Michel venne abbandonato dai monaci e trasformato in prigione.

Il carcere fu chiuso in epoca napoleonica ma l’abbazia ritornò a una comunità monastica appena nel 1969.

Come in tutte le abbazie benedettine, il chiostro è essenziale e ben curato. Le sale interne, in pietra, sono spoglie. Tutto qui richiama lo stile di vita monastico, in netto contrasto con il brulicare di alberghi, negozi e taverne che riempiono ogni centimetro del borgo fortificato sottostante.

Le Chemin du Mont-Saint-Michel o Chemins du Paradis, i Cammini del Paradiso, erano rotte di pellegrinaggio già in voga quasi un secolo prima dell’apertura del Cammino di Santiago e vedevano avvicinarsi alla rocca migliaia di pellegrini, provenienti da tutte le parti d’Europa e, in particolare, da altri centri spirituali dedicati a Michele, come la Sacra di San Michele (Italia, Piemonte) e il Santuario di San Michele Arcangelo (Italia, Puglia), lungo una Linea Sacra che – così vuole la tradizione spirituale legata al Principe delle Milizie Celesti – inizia in Irlanda e finisce a Haifa (Gerusalemme).

Sia come sia, Mont-Saint-Michel è un luogo ancora oggi ricco di fascino e la rocca appuntita, che sorge come un miraggio, e dalla quale l’Arcangelo veglia sulla baia e le terre circostanti, resta indimenticabile.

Questo è un video recentissimo che ho trovato nel canale YouTube della superstar degli storici, Alessandro Barbero, e che racconta la storia di questo luogo incredibile: Mont Saint-Michel: Le Verità Nascoste – Alessandro Barbero (2021) – YouTube


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