
Se no te sarà bon, te ciaperà el Krampus!
«Se non sarai buono, ti prenderà il Krampus!» era una delle minacce che gli adulti, fino a non molto tempo fa, lanciavano ai bambini per ricordar loro di comportarsi bene, essere obbedienti e studiosi, soprattutto in vista dell’arrivo di San Nicolò, prima, e Babbo Natale, poi… ma non solo.
La possibilità di essere presi da un Krampus, infatti, secondo la tradizione popolare religiosa, riguardava anche i più grandicelli, i cui peccati potevano essere un po’ più grossi, o perfino gli adulti stessi, qualora avessero commesso qualcosa di veramente brutto.
Ma chi sono i Krampus? Da dove vengono? Perché sono così terrificanti?
Sono andata alla sfilata che si è svolta a Pontebba, un paese in provincia di Udine, per incontrarli e scoprire i loro segreti…
La sfilata di Pontebba è una delle tante Krampuslauf (“corsa dei Krampus” n.d.r.) che si possono vedere in Italia, Austria e Germania nel periodo prenatalizio e, in particolare, intorno al 6 dicembre, festa di San Nicola, del quale, sempre secondo la tradizione religiosa, i Krampus sono i terribili “aiutanti”.
Una storia che viene da lontano
Già il nome “Krampus” è misterioso. Alcune fonti dicono che derivi dal tedesco “kramp”, che significa “artiglio”, o “krampe”, cioè “crampo, convulsione” (e in effetti i Krampus si agitano parecchio), altre da “grampar”, che nel dialetto delle nostre zone vuol dire “afferrare, ghermire”.
Ma potrebbe esserci anche un legame con lo sloveno “krampe”, ossia “piccone”, per via dell’origine di questi demoni silvani che affonda le sue radici nella notte dei tempi.
Secondo gli storici, infatti, durante il periodo arcaico, quando le popolazioni adoravano il Sole, la Luna, la Terra e altri elementi naturali come piante e animali, la corsa dei Krampus era un rito di iniziazione dei giovani all’età adulta e, quindi, propiziava la fertilità umana, l’abbondanza del raccolto e la vita del bestiame.
Dei o demoni?
Quando sono stata in Sardegna, qualche anno fa, sono andata a vedere il Museo delle Maschere di Mamoiada e indovinate chi ci ho trovato, oltre a Boes, Mamuthones e Issohadores? Proprio loro: i Krampus!
Vi starete chiedendo perché… Ebbene, pare proprio che anche in Sardegna ricoprirsi di pelle di capra o montone, indossare una maschera e far risuonare dei campanacci non sia un gioco frivolo, una “carnevalata”, ma una vera e propria vocazione e che l’origine delle processioni sarde sia parente di quella alpina.
Niente di strano, in verità: fu solo con l’avvento del Cristianesimo, infatti, che gli antichi dei dei boschi e delle montagne, spesso dotati di zoccoli e corna proprio come Pan, vennero trasformati in demoni e iniziarono a incarnare solo l’aspetto oscuro della natura, compresa quella umana.
In precedenza, quando il tempo veniva scandito dall’avvicendarsi delle stagioni e non ancora da calendari pieni di santi, dalla fine di novembre al solstizio era il periodo con le giornate più corte dell’anno e, quindi, i Krampus, con le loro fiaccole, correndo nelle tenebre giù dai monti e attraverso i boschi per irrompere finalmente nei paesi, annunciavano il ritorno della luce, e della vita, nelle fredde valli montane.
Krampus e Perchten
Se andiamo ancora più in profondità nella tradizione precristiana o comunque legata al mondo rurale e pastorale, accanto ai Krampus troviamo anche i Perchten.
Perchta (o Berta, Holda nei paesi di lingua tedesca e Ave Berte in Friuli) era la dea pagana del solstizio d’inverno, assimilabile a Diana/Artemide del periodo classico, rappresentata con un fuso di ferro e protettrice delle donne in quella che veniva considerata un’attività, la filatura, appunto, prettamente femminile e magica.
Le scorrerie di Perchta, a capo del suo “esercito furioso”, composto da demoni, streghe e anime di defunti dannati, erano particolarmente temute e tenute lontane con fuochi notturni e grande strepito di campanacci.
I Perchten, attualmente, sono presenti solo nelle regioni alpine dell’Austria e della Baviera ma, a Pontebba, fino agli inizi dell’Ottocento, c’era la Fieste des cjampanatis (“Festa delle campanacce” n.d.r) e … ditemi voi se, questa signora con la quale mi sono fatta fotografare, non potrebbe essere l’antica dea lunare delle filatrici!
I Krampus e San Nicolò
Tuttavia, ritornando alla tradizione religiosa cristiana, cosa c’entrano un branco di presunti demoni che prendono a frustate con ramoscelli di saggina chiunque si metta sul loro cammino e osi guardarli negli occhi con un santo, tanto più un santo cristiano famoso per essere protettore dei bambini e “ispiratore” della figura del caro vecchietto che porta i regali durante la notte di Natale?
Insomma, com’è possibile che i Krampus siano addirittura chiamati “gli aiutanti” di San Nicola?
Per rispondere a queste domande ci viene in aiuto una leggenda…
Tanto tempo fa, quando San Nicolò era Vescovo e nelle valli durante l’inverno c’era il problema della fame, i giovani si travestivano con pelli e teschi di animali per compiere scorrerie nei villaggi vicini e rubare il cibo. Una volta, però, a loro si unì il Diavolo, riconoscibile, in mezzo a quell’orda mascherata, solo per il piede caprino.
Scoperta fra di loro la presenza del demonio, i giovani chiamarono San Nicolò perché facesse un esorcismo e, una volta liberati, decisero di continuare a travestirsi, non più per rubare, ma per aiutarlo a portare regali ai “bambini” buoni e punire quelli cattivi.
Sfilate e Krampuslaufen
In Italia vi sono diverse sfilate di gruppi di Krampus provenienti da Austria, Slovenia, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia (qui alcuni assaggi video), così come nel salisburghese, a Innsbruck e in Baviera ci sono le Corse dei Krampus e dei Krampusperchten.
Trovate le più note nei link qui sotto.
INFO PRATICHE
Italia:
- Tarvisio (Friuli Venezia Giulia)
- Pontebba (Friuli Venezia Giulia)
- Dobbiaco (Trentino Alto Adige)
- Brunico e nel resto dell’Alto Adige
Austria:
Baviera:
La prima volta che li ho incontrati, più di quindici anni fa, non sapevo neanche chi fossero. Ero in Trentino, poi ne ho scoperto storia e tradizione. Proprio interessante
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Sì, è una tradizione interessante. Soprattutto la parte precristiana. Grazie per il commento 😉
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Per me i Krampus sono un qualcosa di speciale. Ogni anno li vado a cercare e, puntualmente, mi becco qualche frustata da parte loro.
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Infatti, è vero, tendono a essere “maneschi” 😀 Mi hanno detto che quando ti si avvicinano, per evitare la randellata, non devi guardarli negli occhi.
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Li conoscevo prevalentemente grazie a…alcuni film horror :D! Ma sono affascinatissima da queste leggende/mitologie popolari! Il prossimo anno devo trovare il modo si andare ad assistere ad una sfilata!
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So che era stato fatto un film qualche anno fa, ma non l’ho visto. Comunque, sì, se hai occasione, cercati una sfilata. Ma occhio: alcuni frustano come se non ci fosse un domani 😀
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L’ha ripubblicato su Trieste Arcana.
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