Artisti del lutto. 10 tombe d’eccezione del Cimitero Monumentale di Trieste

Per comprendere lo spirito di una città non basta conoscere le vie e i palazzi. Camminare nei viali silenziosi di un Cimitero è vedere, scolpiti nella pietra, la storia di quel luogo e il carattere dei suoi abitanti.

Il Cimitero Monumentale di Sant’Anna è una grande fotografia in bianco e nero della Trieste cosmopolita, commerciale, letteraria e artistica a cavallo fra Ottocento e Novecento.

dav
Pianta del Cimitero Monumentale di Sant’Anna – Trieste

Attivo dal 1825, fu progettato da Matteo Pertsch, l’architetto autore di gran parte della Trieste neoclassica, già incontrato a proposito della Rotonda Pancera, la misteriosa casa “massonica” del racconto Brividi a Trieste. Brevi storie nere dal rione di San Vito.

La necropoli fu costruita su un terreno di proprietà dell’antica famiglia dei Burlo e, dato il forte aumento demografico di fine Ottocento, dovuto allo sviluppo commerciale della città, lo spazio ad essa dedicato venne raddoppiato.

In questa storia seguiremo parte del percorso fatto insieme a una guida locale, Paola Alzetta, vicepresidente del Club Touristi Triestini (info a fine post) alla scoperta di alcune tombe d’eccezione, decorate con opere di famosi scultori italiani e stranieri, o appartenenti a illustri letterati.

tomba_Radivo
Tomba Radivo – R. Tegner

Il Cimitero di Sant’Anna racchiude alcune opere d’arte funeraria davvero particolari.

Una che mi ha colpito per la sua originalità e un simbolismo piuttosto forte, si trova nel Campo I, presso la tomba Radivo.

Qui, addossata al muro, c’è la scultura di un artista danese di passaggio a Trieste, Rudolph Tegner (1873-1950), che ritrae una donna vista di spalle.

La donna sta entrando in una breccia che rappresenta la soglia fra il mondo dei vivi e quello dei morti. Che l’artista si sia ispirato al mito di Orfeo e Euridice?

L’immagine è misteriosa e la sensazione è quella di trovarsi di fronte a una “nascita al contrario”

In realtà, come sono venuta a sapere più tardi, grazie a un Gruppo Facebook di appassionati di Trieste, la statua costruita per la tomba Radivo è una copia in marmo di quella in bronzo che lo scultore aveva realizzato nel 1899 per la tomba della madre, Signe Elisabeth Tegner, e che attualmente si trova nel cimitero di Elsinore, in Svezia.

tomba_Cossovich
Tomba Cossovich – I.Rendić

Gioca, invece, sull’ambiguità sonno-morte la tomba Cossovich (Campo XVII), opera dello scultore croato Ivan Rendić (1849-1932), che passò a Trieste parecchi anni, realizzò diversi sepolcri e fu un esponente del Realismo.

Anche in questo caso c’è una figura femminile; la donna, distesa su un ricco tappeto decorato, tiene in mano un oggetto che assomiglia a un’anfora e ha il petto per metà scoperto.

Osservandola sorge un dubbio: sta solo dormendo oppure è morta avvelenata?

Sempre nel Campo XVII c’è la tomba Sospisio-Bourbon del Monte il cui autore, il piemontese Leonardo Bistolfi (1859-1933), fu uno dei maestri assoluti della scultura cimiteriale, soprannominato, e non a caso, “il Poeta della Morte”.

tomba_Bourbon
Tomba Sospisio-Bourbon del Monte – L. Bistolfi

Opere di Bistolfi sono presenti anche nei Cimiteri Monumentali di Milano e Torino.

Uno dei suoi capolavori è il sepolcro della famiglia Toscanini, nel quale riposa anche il celebre direttore d’orchestra Arturo.

La tomba di Trieste raffigura tre donne: piuttosto impressionante è la figura centrale, che emerge dallo sfondo a bassorilievo fissando, con lo sguardo, un punto invisibile davanti a sè.

Ma il top dell’inquietante, secondo me, è lo sguardo della statua della tomba Tonello, nel quale l’ignoto scultore sembra essere riuscito a congelare il dolore, la disperazione e il senso di annullamento che accompagnano la morte di una persona cara.

tomba_Tonello
Tomba Tonello

La tomba dei Tonello, una delle famiglie proprietarie dei primi cantieri navali di Trieste, si trova, insieme ad altre appartenenti alle casate della ricca borghesia mercantile e industriale di Trieste, nella Galleria Monumentale Ottocentesca.

La Galleria del Campo X, ora parzialmente in fase di restauro, che racchiude ben altri “tesori”…

Presso la tomba della famiglia Sartorio, infatti, c’è una statua eseguita nientemeno che dallo stesso autore del “Cristo velato” di Napoli, Giuseppe Sanmartino (1720 – 1793).

La “Religione velata” di Giuseppe Sanmartino

La “Religione velata” si trova su un piedistallo originale del Settecento e, secondo gli esperti, fu acquistata da Pietro Sartorio dalla Cappella Regine di Forio d’Ischia alla fine dell’Ottocento, quando l’opera aveva già un centinaio d’anni.

Per un bel pezzo non se ne seppe più nulla e gli storici dell’arte la diedero per dispersa finché, nel 1986, il capolavoro riemerse proprio qui, nel Cimitero di Sant’Anna.

Peccato, però, che, dopo più di trent’anni, mutilata da un atto vandalico nel 1995, la “Religione velata”  sia sempre lì, dimenticata e in grave stato di abbandono!

Comunque, se da un lato la “Religione velata” è senz’altro la più antica opera d’arte di tutto il Cimitero, non è nemmeno la sola firmata da uno scultore famoso.

tomba_Bignami
Tomba Bignami – U. Carà

Sempre nella Galleria, la tomba Bignami contiene un grande angelo di bronzo, realizzato dal grande scultore giuliano Ugo Carà mentre, al centro del Campo XVI, sorge il gigantesco “San Francesco” sotto il quale riposa, con la moglie, Marcello Mascherini, le cui opere sono disseminate nell’intero Cimitero.


Ed eccoci arrivati alle ultime tre tombe di questa carrellata artistico-funeraria.

Nel primo viale a sinistra, partendo dall’ingresso principale, si trova la tomba della famiglia Veneziani.

Qui, “sorride alla vita che passa…”, com’è scritto sulla lapide, uno dei protagonisti della letteratura del Novecento: Ettore Schmitz, alias Italo Svevo.

tomba_SabaSvevo (1861-1928), che era di famiglia ebrea, si convertì al cattolicesimo (ed ecco perché è sepolto a Sant’Anna) dopo il matrimonio con Livia Veneziani, rampolla della famiglia di industriali leader europei dell’epoca nella produzione di vernici sottomarine.

Poco più avanti, nel Campo I, incontriamo la tomba di un altro famoso letterato, il poeta Umberto Saba (1883-1957).

La tomba è in pietra carsica e in essa, oltre a Saba, riposano la moglie Lina e la figlia Linuccia.

Infine, sempre lungo lo stesso viale, troviamo il sepolcro di un famoso regista teatrale: Giorgio Strehler (1921-1997). La tomba che ospita le sue ceneri è quella del ramo materno della famiglia, i Lovrich.


Nel Cimitero Monumentale di Trieste si trovano le tombe di molti altri personaggi illustri, soprattutto a livello locale. Ho scelto queste perché sono quelle che mi hanno colpito maggiormente per la singolarità delle decorazioni o perché i nomi dei loro ospiti sono noti a tutti.

Tuttavia, durante la mia passeggiata, ho scattato anche alcune foto agli angeli di pietra che vegliano sulla necropoli e che, ora, potete vedere qui.

angelo_02angelo_01

angelo_06angelo_05


INFO PRATICHE

Orari del Cimitero Monumentale di Sant’Anna
2018

1 maggio – 31 agosto: feriale 7.00-20.00 – festivo 7.00-20.30
1 settembre – 30 settembre: feriale 7.00-19.00 – festivo: 7.00-19.30
1 ottobre – 26 ottobre: feriale 7.30-18.00 – festivo: 7.30-18.30
27 ottobre – 31 dicembre: feriale: 7.30-17.00 – festivo: 7.30-17.30

2019

1 gennaio – 28 febbraio: feriale 7.30-17.00 – festivo: 7.30-17.30
1 marzo – 30 marzo: feriale 7.00-18.00 – festivo 7.00-18.30
31 marzo – 30 aprile: feriale 7.00-19.00 – festivo 7.00-19.30

Visite guidate

Per info:
dott. Paola Alessandra Alzetta
mobile: +39 349 1086117
email: paolaalzetta@hotmail.com

Club Touristi Triestini
https://clubtouristitriestini.blogspot.it
email: ctt.club.touristi.triestini@gmail.com

Libri sui cimiteri:


Nota: tutte le foto di questo post sono state scattate da me.


♥ Se ti è piaciuto l’articolo condividilo! Così mi aiuti a far conoscere il blog.
Grazie 🙂

11 commenti

  1. Mi piace molto il taglio che hai dato a questo post. Secondo me i cimiteri monumentali rendono la morte un po’ più simile a ciò che è nella realtà: un momento necessario e ineludibile, non da temere ma da guardare, rappresentare, indagare, e perché no, abbellire. Spero di visitare questo bel posto prima o poi nella vita.

    Piace a 1 persona

  2. Grazie Lucy! In effetti, spesso, le necropoli, specie quelle monumentali, sono uno specchio delle città dei “vivi”: la Trieste borghese e mercantile, dal glorioso passato, è scolpita nel marmo di Sant’Anna. Domani vado a visitare il cimitero ebraico e poi scriverò un post proprio su quello e sulla sinagoga. Se vieni a Trieste ti farò da guida 😉

    Piace a 1 persona

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.